
Gli ospiti oggi si aspettano molto di più di una buona notte o di un pasto in hotel; cercano un momento da raccontare. Il mondo illuminato dell’ospitalità ha capito da tempo questa esigenza, muovendosi oltre i fattori prezzo e convenienza, mettendo al centro i contenuti.
Le giuste strategie di content marketing possono aiutare le aziende alberghiere a costruire relazioni a lungo termine, generare lead e aumentare le vendite.
È fondamentale, però, avere una strategia multicanale per coinvolgere e fidelizzare i clienti. A prima vista potrebbe sembrare un compito facile, sono in tanti a provarci, in pochi a riuscire a farlo bene.
Un recente sondaggio di Semrush su 1.500 aziende ha rilevato che mentre l’85% aveva una strategia di content marketing, solo poco più del 10% era soddisfatto della gestione.
Il primo problema? La maggior parte degli hotel non riesce a capire che un buon contenuto dovrebbe essere utile, interessante e poco contaminato dall’aspetto commerciale.
Una buona strategia di content marketing può incrementare i contatti, raggiungere domanda aggiuntiva, migliorare la qualità e la compatibilità degli ospiti della struttura producendo risultati più efficaci e duraturi, anche rispetto agli annunci sponsorizzati, o ad altri metodi di promozione a pagamento.
Un percorso lungo, faticoso che, se mal gestito, diventa molto costoso. Si punta sempre all’ultimo miglio, pensando che una comunicazione debba contenere necessariamente un aspetto commerciale; questo momento dovrebbe arrivare molto più tardi, dopo essersi guadagnati la fiducia di un potenziale cliente e aver fatto raccolta di buona reputazione e considerazione.
Siamo nel bel mezzo di una transizione che cambierà le dinamiche di scelta e di fruizione di un viaggio.
E’ arrivato il momento di un investimento strutturale, che impatti decisamente sull’identità e sulla percezione dell’azienda. Tempo al tempo, i conti torneranno.
Troppi credono che lo scopo del marketing è influenzare i consumatori ad agire nel più breve tempo possibile. Il processo è molto più complesso, tant’è che Google oggi parla di “messy middle” che potremmo tradurre come il casino che contamina il processo di acquisto. In questo casino da gestire, una parte fondamentale la gioca la percezione del brand, la capacità di generare fiducia e la buona reputazione. A meno che non si vada a cena con ogni potenziale ospite, dobbiamo imparare a raccontarci con lealtà e trasparenza.
Una content strategy deve essere centrale nella strategia di un hotel, non come oggi considerata secondaria e fastidiosamente gestita.
Nelle prossime settimane faremo una chiacchierata con Chiara Gandolfi, una fuoriclasse in questo campo, toccando gli aspetti di una sana verbal identity per un Hotel.
Come si dice: stay tuned!